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mercoledì 3 dicembre 2014

L’INTER CHE VERRA’, TRA IL SERIO E IL FANTACALCIO Molte trattative sarebbero già state avviate


Conoscendo bene Mancini, mi verrebbe da pensare che, se ha accettato la sfida di rilanciare la Beneamata nella sua avventura 2.0, è perché ha una qualche impressione di riuscire a costruire, nel tempo, una grande Inter. L’Inter Football Club ha si bisogno dell’indispensabile lavoro del Mancio, ma ha necessità di mettere mano al portafoglio, ed anche in maniera massiccia. Per provare ad accorciare il gap che ci divide dalle due formazioni di testa, inutile citarle, nell’immediato necessita molta lungimiranza, chiarezza e unità d’intenti. Dal mercato di gennaio i tifosi si aspettano tanto (in qualità) e, non è detto che non possano essere accontentati. Lo stesso tecnico jesino ha chiesto determinati giocatori che possano far migliorare il rendimento dell’attuale squadra, al momento deficitaria. Inutile negarlo; la situazione trovata da Mancini al suo arrivo nel dopo Mazzarri è pari quasi a un disastro. Giocatori demotivati; infortunati e svalutati. A tutto questo si aggiunge anche il fatidico fair play finanziario che suona tanto come un freno per i sogni dei tifosi. In barba a questa situazione, Erick Thohir e tutto l’enturage è chiamato a rimpolpare le ambizioni attraverso determinati investimenti.

NOMI A VALANGA, QUALCHE CERTEZZA E TANTO LAVORO DA FARE
Potrebbero si arrivare calciatori con varie formule alternative nell’immediato (specie Cerci e Kolarov), ma sarà necessario una ricapitalizzazione sociale entro la prossima estate per gettare le basi per un ritorno dell’Inter in grande stile. Intanto, la squadra andrebbe rinforzata per provare a conquistare l’Europa League (s’intende il trofeo 2014-2015) per centrare l’agognata qualificazione ai preliminari di Champions. Non sarà un gioco da ragazzi, anche perché c’è tanto da ricostruire già a partire dalla sessione di mercato invernale. Liberasi di un paio di equivoci tattici (vedi centrocampista colombiano) avulso da qualsiasi schema e da qualsiasi progetto, e provare a scrollarsi di dosso l’etichetta di nobile decaduta. Bene ha fatto Thohir a privarsi di tutti i reduci del “triplete”; il passato tanto non torna. Costruire già nell’immediato, cercando poi di non ripetere gli errori fatti in sede di mercato estivo, ma tirare fuori tutti quei danèr (non pochi) necessari per ricostruire e competere almeno in Italia con le più forti. Roberto Mancini ha stilato la sua lista della spesa , i giornalisti ci hanno aggiunto molto anche di loro, com’è ovvio che sia. Per ora ci si sofferma però sul mercato realistico, ossia quello del Mancio-pensiero. Andiamo per gradi: il tecnico marchigiano vuole due ali dinamiche. L’idea di insistere con Kovacic punta esterna non sembra essere convincente. Pronti, dunque, i nomi di Cerci e Lavezzi per queste fasi. Meno realistico l’arrivo del Pocho; molto più probabile l’ex granata. Se all’ala di Velletri si chiede di volare su una determinata fascia, sull’atra, Mancini, chiede altrettanto di fare a Palacio. Qualche ritocchino anche a centrocampo. Il nome più gettonato è quello di Kolarov, un esterno anch’egli già alle dipendenze del tecnico nel Manchester City. La maggiore nota dolens tocca al reparto difensivo. Si attende il rientro di Vidic e, forse, un paio di nuove pedine in entrata. Per avvalorare la tesi, occorre battere la concorrenza della Roma per rivedere in nerazzurro Rolando, e sarà obbligatorio valutare le condizioni di Jonathan dopo il lungo stop per infortunio. Le alternative già in organico non sono molte. Lo stesso Nagatomo ha subito la lussazione alla spalla in coppa, e perché resterebbe al momento lo stesso D’Ambrosio con Campagnaro dato in uscita. Contro la Roma, un po’ tutto il reparto arretrato è andato in affanno: con un Juan Jesus irritante e un Ranocchia discontinuo. Di buono (quel poco) c’è nell’averci almeno provato (la Roma ha di fatto subito le sue prime ed uniche reti in campionato all’Olimpico dai nerazzurri); ma oltre a questo dato statistico non possiamo affermare che sia stata un’Inter catastrofica, perché i maggiori miglioramenti si sono avuti soprattutto da una certa linea in su.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Non è strettamente necessario che Ausilio prenda nota. Al “club” dei malati di calciomercato, specie quello virtuale mi ci iscrivo anch’io. Ed ecco scatenarmi in un fantamercato tutto a tinte nerazzurre: Vanno bene certi nomi dati in arrivo (Cerci-Kolarov), ma andrebbero anche altrettanto a genio degli altri. Partiamo dal dictat “no alle rivoluzioni radicali”, almeno non a gennaio. In questa fase, suppongo, servono pochi innesti e tutti di qualità. La linea terzina ritornata a 4 non ha bisogno di una rivoluzione, ma di tempo. Per qualche ritocco invernale, il suggerimento potrebbe venire da una pedina da scegliersi fra un ristretto ventaglio di nomi (Regini-Balanta-Rolando-Nastasic). Il primo, 24enne romagnolo in forza alla Samp sarebbe anche un investimento in prospettiva futura; come lo stesso centrale Eder Balanta. 22 anni a febbraio, il roccioso difensore colombiano, di piede sinistro naturale, potrebbe ricoprire anche il ruolo di fluidificante nel caso in cui per Dodò non si riuscisse a trovare l’accordo per il riscatto. Usato sicuro, per insistere su di un nome, ovvero ancora una volta quello di Jorge Pires Rolando; mezza stagione in nerazzurro lo scorso anno. Anche se per lui c’è da battere la concorrenza della Roma. Sull’ultimo nome fatto, Nastasic del City, si rischia di innescare una vera e propria staffetta col suo connazionale Vidic che non ha reso come nelle attese. Ma, giudiziosamente sarebbe opportuno tenersi Nemanja. Per il centrocampo, ci si accoda su una tentazione balenata già da mesi: ossia il blucerchiato Soriano, italiano ma nativo di Germania, già apprezzato dal ct Antonio Conte. E, solo per il gusto di fantasticare, inserirei un altro po’ di nomi, anche in vista di due pedine in uscita (Guarin, per evidente incompatibilità), e per mancanza di spazio Renè Khrin (lo segue l’Empoli). Numericamente sarebbe giudizioso infoltire il reparto, e perché non farlo con, Leandro Greco (Genoa), James Milner (Manchester City), in passato già alle dipendenze del Mancio; oltre allo sloveno Kurtic (Fiorentina) e al transalpino Chantome (Psg). L’attacco è legato a doppio filo all’intesa Mancini-Icardi. Se le voci equivoche fossero confermate, Maurito cambierebbe aria già il prossimo giugno. A gennaio servirebbe qualche laterale già citato (Cerci), ma non sarebbe giusto abbandonare la pista Borini, e nemmeno quella che porterebbe al rosanero Dybala. 


Scritto da Filippo Rattile

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